domenica 2 novembre 2008

..::Ali appesantite.. Oggi non si riesce a volare::..

Oggi non si vola.
Sembra che le mie ali siano pesanti, piccole piccole alla vista.. Carine, direi.
Ma, viste con gli occhi di Colei che le sente come parte del proprio corpo, della propria materia, sembrano essere grevi come il piombo più denso e vischioso.
Le mie ali sono piccine, esattamente così..
Sono la ramificazione della mia personalità più interiore.. Più pura.
Se il mio nucleo decide di venir fuori, trasformando il gelo in acqua che lava via ogni solido dolore e ogni doloroso affanno, le mie ali si svegliano... Piano piano si dispiegano, muscolo dopo muscolo, pezzo dopo pezzo.. Tutti correlati tra loro, e se manca qualcosa o una singola molecola non è in equilibrio, non si vola.
Si svegliano, e quando si preparano ad aiutarmi a liberarmi, si guardano attorno, sentono il vento che tira, a volte si preparano interiormente a combattere.. A volte, a godersi il volo, la brezza che carezza le mie carni e porta via, in silenzio, il calore asfissiante, che si prova mentre ci si sforza all'infinito per muovere qualcosa di infinitamente piccolo, che sfugge alla nostra vista più superficiale. Non si fa nulla di peggiore se non stringere al massimo, e anche più, i denti, fino a sentire dolore nelle tempie... Stringersi nel proprio corpo in una morsa di sforzo.. Quando qualcosa in te, vanifica il tutto. Non tiene conto di quello che fai, è il Giudice Supremo. Potresti urlare per giorni, ed Esso potrebbe, inneggiando una risata beffarda e sottile, dirti sorpreso di non aver sentito nulla.. Ma dentro di sé, ha sentito tutto.. Sentito il tuo corpo contorcersi nella morsa, e l'odore del sudore nervoso, quel sudore che non libera dai veleni della mente.. E' vischioso, lucido.. Patinato.
Ed è per questo che ti scoppia dentro, ti lacera.

..::Mi permetto una riga di silenzio::..

Sono rinchiusa in casa da giorni. Sempre lo stesso percorso, cucina, bagno, stanza.. Come un segugio che imbizzarrito e impazzito, sente il profumo della sua preda.. E più si affanna nel cercarla, più essa si realizza sempre più lontana.. E si diviene sempre più pazzi...
Si percorre sempre lo stesso iter, e man mano lo si ripete con vivere ossessivo, maggiori sono i dubbi, i vermi che dolci e velenosi si moltiplicano nella mente..
Leggeri e saggi, ne percorrono i meandri.. Giacché ogni coscienza
La eleggono a propria dimora indiscussa.
Ne scrivono le leggi, ne stabiliscono i poteri, le gerarchie.
Entrano piano, calcolando ogni passo.
Sentono il momento giusto per insinuarsi, e traggono le redini a sé, nel momento in cui si decide di lasciarle, perché non si ha la forza di guidare e tenerle nelle proprie mani..

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